Tutti gli articoli di Fabio

Corso Base di Pianoforte Gratuito, Lezione 5: Gli intervalli

In questa lezione imparerai come si misura la distanza tra due suoni in musica.

SCARICA QUI IL PDF DEGLI ESERCIZI

Prima di iniziare a premere i primi tasti del pianoforte, facciamo ancora una breve lezione teorica, Ti voglio insegnare come misurare la distanza tra due note, in musica, perché successivamente, durante il corso, userò spesso tale terminologia.

Abbiamo visto nella lezione precedente che il suono ha tre qualità: altezza, intensità e timbro.

Due note quindi possono differire tra di loro per altezza. Questa differenza possiamo chiamarla come distanza tra due note e in musica si chiama intervallo.

Abbiamo visto come si scrivono le note e come esse vengono identificate sulla tastiera:

Ogni nota, se premuta allo stesso modo (mantenendo costante l’intensità sonora) e se eseguita sullo stesso strumento (nel nostro caso il pianoforte, quindi manteniamo costante il timbro) differirà dalle altre solamente per l’altezza. Quindi tra il Do Centrale e il Re c’è una distanza. Come si misura?

Si conta il numero di note tra le due di cui si vuol misurare la distanza, tenendo conto anche della prima nota.

  • Tra il Do Centrale e il Re c’è un intervallo di seconda (o semplicemente una seconda, abbreviando), infatti devi Contare Do (1), Re (2), quindi sono 2 note ovvero una seconda.
  • Tra il Do Centrale e il Mi c’è un intervallo di terza (o semplicemente una terza), infatti devi Contare Do (1), Re (2), Mi (3) quindi sono 3 note ovvero una terza.
  • Tra il Do Centrale e il Fa c’è un intervallo di quarta (o semplicemente una quarta), infatti devi Contare Do (1), Re (2), Mi (3), Fa (4) quindi sono 4 note ovvero una quarta.
  • Tra il Do Centrale e il Sol c’è un intervallo di quinta (o semplicemente una quinta), infatti devi Contare Do (1), Re (2), Mi (3), Fa (4), Sol (5) quindi sono 5 note ovvero una quinta.
  • Tra il Do Centrale e il La c’è un intervallo di sesta (o semplicemente una sesta), infatti devi Contare Do (1), Re (2), Mi (3), Fa (4), Sol (5), La (6) quindi sono 6 note ovvero una sesta.
  • Tra il Do Centrale e il Si c’è un intervallo di settima (o semplicemente una settima), infatti devi Contare Do (1), Re (2), Mi (3), Fa (4), Sol (5), La (6), Si (7) quindi sono 7 note ovvero una settima.
  • Tra il Do Centrale e il Do Alto c’è un intervallo di ottava (o semplicemente un’ottava), infatti devi Contare Do (1), Re (2), Mi (3), Fa (4), Sol (5), La (6), Si (7), Do (8) quindi sono 8 note ovvero un’ottava.

Da quest’ultimo intervallo di ottava deriva l’espressione “un’ottava sopra o sotto” per indicare la stessa nota,più alta o più bassa, di un intervallo di ottava. Infatti se prendi il Do centrale e lo alzi di un’ottava, esso diventerà un Do Alto!

Prendiamo ad esempio un po’ di Do sulla tastiera. Tra il Do Basso e il Do centrale c’è un’ottava. Tra il Do Centrale e il Do Alto c’è un’ottava. Tra il Do Alto e il Do Altissimo c’è un’ottava. Tra il Do Centrale e il Do Altissimo ci sono due ottave! Quindi se ti dicessi ti prendere il Do Centrale e alzarlo di due ottave, otterresti un Do Altissimo!

E se ti dicessi che distanza c’è tra il Sol ed il Re Alto?

Devi contare: Sol (1), La (2), Si (3), Do Alto (4), Re Alto (5).

C’è quindi un intervallo di quinta o più semplicemente una quinta.

Nel contare l’intervallo tra due note, devi sempre andare in ordine seguendo le note sul pentagramma o sulla tastiera, contando sempre la nota di partenza!

Altro esempio (questa volta in discesa).

E se ti dicessi che distanza c’è tra il Do Alto ed il La?

E’ la stessa che c’è tra il La e il Do Alto. Quindi puoi contare in salita partendo dal La oppure in discesa partendo dal Do Alto.

Facciamo l’esempio in discesa.

Devi contare: Do Alto (1), Si (2), La (3). C’è quindi un intervallo di terza, oppure semplicemente una terza.

Qui trovi la stessa lezione su Youtube! Non dimenticarti di iscriverti al mio canale per rimanere aggiornato su tutti i nuovi contenuti! 🙂

Vai all’indice del corso

Corso Base di Pianoforte Gratuito, Lezione 4: Le qualità dei suoni

In questa lezione imparerai a conoscere le qualità dei suoni.

SCARICA QUI IL PDF DEGLI ESERCIZI

La musica è l’arte dei suoni. Può essere vocale, strumentale, oppure vocale-strumentale.

Il suono è l’elemento materiale della musica e viene prodotto dalle vibrazioni dei corpi elastici, ovvero corpi che hanno particolari proprietà. Un corpo elastico è un corpo che si deforma sotto l’azione di una forza esterna e riacquisisce, se le deformazioni non risultano eccessive, la sua forma originale al venir meno della causa sollecitante. La corda di uno strumento musicale è proprio un elemento elastico perché si deforma, vibra e poi riacquisisce la sua forma originale.

Il suono ha tre qualità:

  • Altezza: essa dipende dal numero di vibrazioni prodotte dal corpo elastico che poi si propagano nell’aria a giungono al nostro orecchio. Il suono più grave percepibile dall’orecchio umano ha circa 20 vibrazioni al secondo, quello più acuto circa 20.000. L’altezza distingue i suoni gravi da quelli acuti (detti anche bassi e alti). In fisica si misura in Hertz.
  • Intensità: essa dipende dall’ampiezza delle vibrazioni del corpo elastico. L’intensità distingue i suoni forti da quelli deboli. In fisica si misura in Decibel.
  • Timbro: dipende dall’insieme di onde che produce il corpo elastico. Infatti quando esso vibra produce non una singola onda ma una serie di onde che si mescolano tra di loro chiamate suoni armonici, che formano il timbro di uno strumento. Ogni onda, presa singolarmente, avrà un suo suono base. Mescolando i suoni di tutte queste onde ottengo il timbro di uno strumento musicale. Ad esempio un Do Centrale  suonato da un pianoforte è completamente diverso, come timbro, da uno suonato con il violino, ovvero l’insieme di onde generato dalla percussione di una corda del Do Centrale di un pianoforte è diverso da quello generato dallo strofinamento di una corda di violino.

Qui trovi la stessa lezione su Youtube! Non dimenticarti di iscriverti al mio canale per rimanere aggiornato su tutti i nuovi contenuti! 🙂

Vai all’indice del corso

Corso Base di Pianoforte Gratuito, Lezione 3: Trucchi per imparare a leggere velocemente le note in chiave di violino

Con questa lezione imparerai a leggere più velocemente le note in chiave di violino.

SCARICA QUI IL PDF DEGLI ESERCIZI

Chi suona musica da parecchi anni riconosce le note sul pentagramma quasi istantaneamente. Vede la nota e tramite la memoria fotografica ti dice immediatamente se è un Do, un Re o un’altra nota, e sa già immediatamente dove si trova sulla tastiera.

Passando molto tempo sugli spartiti, arriverai anche tu a memorizzarle visivamente, ma ora vediamo come accorciare questo percorso.

Come prima cosa, devi trovare un punto di riferimento cioè memorizzare visivamente una sola nota (o al massimo due), e poi le altre note le identificherai contando a partire dalla nota che già conosci, sapendo che le note riempiono, alternativamente, un rigo e uno spazio.

Facciamo tre esercizi progressivi:

Esercizio n° 1. Memorizza visivamente il Do Centrale e il Do Alto.

  • il Do centrale, ovvero la nota con il “cappello”, si trova subito sotto il pentagramma. Questa è facile da memorizzare.
  • il Do Alto si trova sul penultimo spazio (il terzo partendo dal basso). E’ un po’ più difficile da memorizzare non impossibile :-). Memorizza questa nota perché è molto utilizzata!

Ti ho fatto memorizzare il Do Centrale e il Do Alto perché sono le note più comunemente utilizzate nella mia raccolta di esercizi pratici e anche nella letteratura pianistica di base.

Esercizio n° 2. Impara a memoria la successione delle note crescente e decrescente.

In ordine crescente: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, Do, ecc……

In ordine decrescente: Do, Si, La, Sol, Fa, Mi, Re, Do, ecc…

Esercizio n° 3. Impara questa regola: sul pentagramma le note occupano progressivamente il rigo e poi lo spazio. 

Questo significa che una nota sul rigo sarà preceduta o seguita da una nota in uno spazio. Quando abbiamo finito tutti i righi del pentagramma, agli estremi ci sono le note con il “taglio addizionale” alle quali appartiene il Do Centrale (quella più bassa che hai memorizzato).

Quindi memorizza questa regola: le note sono scritte progressivamente riempiendo i righi e gli spazi. Quindi una nota sul rigo sarà seguita (e preceduta) da una nota subito sopra (o sotto) su uno spazio. Quando sono finiti i righi, ci sono le note con il “cappello” o con il taglio addizionale.

Sse hai memorizzato questo schemino e conosci a memoria la posizione del Do Centrale e del Do Alto, sarà facile identificare tutte le altre note sul pentagramma.

La tabella seguente ti mostra alcuni esempi.

Nota da identificareMetodo per identificarlaSoluzione
Si vede subito che è la nota successiva al Do Alto, quindi è un Re Alto.
Si vede subito che la nota è più alta del Do Alto, quindi si conta a salire.Il primo pallino è il Do Alto, il secondo il Re Alto, il terzo il Mi Alto ed infine abbiamo la nostra nota ovvero il Fa Alto.
Si vede subito che la nota è più alta del Do Alto, quindi si conta a salire. Il primo pallino è il Do Alto, il secondo il Re Alto, il terzo il Mi Alto, il quarto il Fa Alto,  quinto il Sol Alto, ed infine arriviamo alla nota con il cappello superiore ovvero il La Alto.
Si vede subito che è la nota subito sotto al Do Alto, quindi è un Si.
1)







2)
Puoi usare due metodi:
1) Si vede subito che è una nota più bassa del Do Alto, quindi si conta a scendere. Il primo pallino è il Do Alto, il secondo il Si, il terzo il La, il quarto il Sol, ed infine arriviamo alla nostra nota ovvero il Fa.
2) Si vede subito che è una nota più alta del Do Centrale, quindi si conta a salire. Il primo pallino è il Do Centrale, il secondo il Re, il terzo il Mi ed infine arriviamo alla nostra nota ovvero il Fa.
Si vede subito che è la nota successiva al Do Centrale, quindi è un Re.

Qui trovi la stessa lezione su Youtube! Non dimenticarti di iscriverti al mio canale per rimanere aggiornato su tutti i nuovi contenuti! 🙂

Vai all’indice del corso

Corso Base di Pianoforte Gratuito, Lezione 2: Imparare a leggere le note in chiave di violino

In questa lezione imparerai a leggere le note in chiave di violino e a suonarle sulla tastiera.

SCARICA QUI IL PDF DEGLI ESERCIZI

Abbiamo visto come si identifica un Do e di conseguenza tutte le altre note. Abbiamo visto inoltre come, su una tastiera, ci siano più Do, più Re e analogamente la stessa cosa vale anche per le tutte le altre note.

Prendiamo ora la zona centrale della tastiera. Il Do che si trova in questa zona è il Do Centrale.

Dopo il Do Centrale, spostandoti a destra sui tasti bianchi, trovi il Re, il Mi, il Fa, il Sol, il La ed il Si. Queste note non le chiameremo “centrale” come il Do (es. Re Centrale, Mi Centrale, ecc…), ma per comodità le lasceremo senza aggettivi. Dopo il Si c’è il Do Alto, il Re Alto, il Mi Alto, il Fa Alto. ecc… Qui usiamo il termine “Alto” associato a ciascuna nota per  distinguerle da quelle di prima.

Tutte le note musicali vengono scritte all’interno di un insieme di righi e spazi che prende il nome di pentagramma. All’inizio del pentagramma appare sempre un simbolo chiamato “chiave di violino”. Talvolta ne appaiono altri, ma saranno oggetto di lezioni successive.

Il pentagramma si compone di 5 righi e 4 spazi.

  • Il Do Centrale è la nota con il “cappello”, che in linguaggio musicale si chiama “taglio addizionale” ovvero la lineetta orizzontale che la taglia orizzontalmente ed è posizionata leggermente sotto i 5 righi. Si chiama Do Centrale perché esso è posizionato all’incirca a metà della tastiera. Lo chiameremo “Centrale” per distinguerlo dagli altri Do.
  • Il Re sta sotto il primo rigo (ma attaccato) e subito sopra il Do Centrale
  • il Mi sta sopra il Re, sul primo rigo
  • il Fa sta sopra il Mi tra il primo e secondo rigo (oppure nel primo spazio)
  • il Sol sta sopra il Fa, nel secondo rigo
  • il La sta sopra il Sol, tra il secondo e terzo rigo (ovvero nel secondo spazio)
  • il Si sta sopra il La, nel terzo rigo
  • il Do Alto sta dopo il Si, tra il terzo e quarto rigo (ovvero nel terzo spazio). Questo Do lo chiameremo “Alto” e analogamente tutte le note successive, per distinguerle da quelle precedenti.
  • il Re Alto sta dopo il Do Alto, nel quarto rigo
  • il Mi Alto sta dopo il Re Alto, tra il terzo e quarto rigo (ovvero nel quarto spazio)
  • il Fa Alto sta dopo il Mi Alto, sul quinto rigo
  • il Sol Alto sta subito sopra il quinto rigo (sono finiti gli spazi!)
  • il La Alto ha il taglio addizionale come il Do Centrale e si trova sopra il pentagramma

Ricapitolando, le note vengono indicate riempiendo progressivamente, a salire, i righi e gli spazi del pentagramma secondo il criterio visto in precedenza.

Vediamo ora dove si trovano queste note sulla tastiera.

Si identifica prima il Do Centrale come abbiamo già visto:

e poi le altre note si trovano sui tasti bianchi a salire verso destra.

Qui trovi la stessa lezione su Youtube! Non dimenticarti di iscriverti al mio canale per rimanere aggiornato su tutti i nuovi contenuti!  🙂

Vai all’indice del corso

Corso Base di Pianoforte Gratuito, Lezione 1: Riconoscere le note sulla tastiera del pianoforte

In questa lezione imparerai a riconoscere la posizione delle note sulla tastiera del pianoforte.

SCARICA QUI IL PDF DEGLI ESERCIZI

Le note musicali sono 7: Do, Re Mi, Fa, Sol, La Si. Ora imparerai a riconoscerle sulla tastiera.

La tastiera del pianoforte (e similmente quella dell’organo e della tastiera) è fatta in questo modo. 

Essa è composta da tasti bianchi e neri. I tasti neri si trovano raggruppati in insiemi da 2 o da 3 tasti.

Il tasto bianco che si trova subito prima (a sinistra) di un gruppo da 2 tasti neri identifica un Do. Quindi tutti i tasti bianchi che si trovano immediatamente prima di un gruppo di 2 tasti neri sono dei Do. Quindi, in ogni tastiera, non c’è un solo Do ma ce ne sono diversi.

Una volta trovato un Do, spostandoti a destra sui tasti bianchi seguenti troverai tutte le altre note in ordine:

Come già detto in precedenza, non c’è solo un Do sulla tastiera, ma ce ne sono diversi. La stessa cosa vale per le altre note (ci sono diversi Re, diversi Mi, ecc…).

Come vedremo poi nelle lezioni successive, tali Do (e analogamente le altre note) differiscono tra loro per altezza.

Qui trovi la stessa lezione su Youtube! Non dimenticarti di iscriverti al mio canale per rimanere aggiornato su tutti i nuovi contenuti! 🙂

Vai all’indice del corso

La musica per il ricevimento

I momenti musicali più significativi della festa sono:

  • Il momento dell’aperitivo. In questa circostanza essendo il preludio della festa, solitamente metto musica di sottofondo tra cui “Io che amo solo te” (A. Amoroso), Sometimes (Rem), Because you loved (Celine Dion), la cura (Battiato), la donna cannone (De Gregori) e tanti altri autori come gli 883, Vasco Rossi, Ligabue oppure musica jazz di L. Armstrong, pezzi pianistici di R. Clayderman, ecc.
  • L’ingresso degli sposi. Un brano particolarmente caro agli sposi è indicato in questo momento (da concordare).
  • Il momento del pasto. Qui alterno pezzi cantati (da me e/o dalla cantante) a pezzi di sola musica dal vivo che creano un’atmosfera allegra ma allo stesso tempo raffinata e tranquilla dove gli ospiti possono mangiare parlando tranquillamente. Io e le mie collaboratrici abbiamo un vastissimo repertorio di musica italiana e straniera tra cui: This Live (Maroon 5), Life (Des’ree), Il Guerriero (Mengoni), l’emozione non ha voce (Celentano), Il mio giorno migliore (Giorgia) e moltissime altre.
  • Il ballo della sposa con il papà e il ballo dello sposo con la mamma. Qui gli sposi possono scegliere un brano a loro caro. Io propongo Avrai di Baglioni e Uguale a Lei della Pausini ma vanno bene anche molte altre purché abbiano l’amore come tema e siano allegre.
  • Il primo ballo degli sposi. Qui gli sposi dovranno decidere il pezzo per il loro primo ballo. Alcuni dei brani adatti possono essere: When a man loves a woman (Michael Bolton), Stai con me (Raf), Always (Bon Jovi), Ti sposerò perché (Ramazzotti).
  • I giochi. Alcuni dei giochi che propongo: gioco “Quanto ci conosciamo”. Gli sposi separatamente scrivono le risposte ad alcune domande (senza che possano ascoltarsi l’un l’altro) e poi io o la mia collaboratrice leggerà ad alta voce le risposte! Gioco “Cenerentola”: lo sposo bendato deve toccare i piedi di alcune donne e indovinare quelli della sua sposa. Lo stesso gioco viene fatto dalla sposa toccando i polpacci di alcuni invitati uomini.
  • Il karaoke. Durante il pasto passo tra i tavoli con dei foglietti di carta dove gli invitati possono scrivere le canzoni che desiderano cantare. Poi passo a raccoglierli e comincio a mandare le basi e a chiamare i diretti interessati 🙂
  • Il taglio della torta. Durante il taglio della torta ci va una canzone particolarmente cara agli sposi. Posso consigliare Solo per te dei Negramaro, Eclissi del cuore (Nek – l’Aura), Celebration, ecc…
  • Il lancio del bouquet. Un sottofondo come Single Ladies di Beyoncé rende particolare questo momento così delicato per la futura sposa… 😀
  • Musica dance finale. Infine, chiudo la festa con una serie di balli sfrenati per i giovani e meno giovani tra cui: Sofia, Mueve la colita, Gioca Jouer, Diamonds, She Bangs, Gigi d’Agostino, e più tranquille come sul bel danubio blu (valzer), polke,  mazurke e swing.

Alcuni consigli utili…

Se il ristorante possiede già un pianoforte, meglio ancora se a coda, una raccolta di pezzi pianistici classici e contemporanei creano un’emozione indimenticabile: di solito propongo un repertorio di brani conosciuti di Yiruma, di Allevi, Einaudi e li alterno a brani più improvvisati e virtuosistici, un po’ stile saloon dell’800, per poi passare, eventualmente, a pezzi più classici (esempio Chopin) e jazz, un po’ da pianobar.

Disponiamo di tutta l’attrezzatura professionale tra cui tastiera Workstation di ultima generazione, casse amplificate da per ogni tipo di locale (anche all’aperto), mixer, monitor, pc portatile e 7 microfoni per karaoke (di 2 wireless) con i testi delle canzoni che scorrono sullo schermo, tantissime basi musicali e un vasto archivio di musica da ballare. Abbiamo anche l’impianto luci, il monitor per il karaoke e la macchina del fumo.

Sulla programmazione musicale del ricevimento, si possono richiedere soluzioni personalizzate a livello di repertorio e strumentisti. Oltre alla musica dal vivo, come già spiegato precedentemente, io e le mie collaboratrici Tatiana, Jessica e Patrizia intratteniamo gli sposi e gli ospiti con il lancio del bouquet, il lancio della giarrettiera e molti altri giochi. Ci serviamo inoltre di altri musicisti, qualora ce ne fosse esigenza.

Menù precedente

La musica per il matrimonio civile

La musica nel matrimonio civile

Per un matrimonio civile, uno strumento come il pianoforte o una tastiera elettronica per me è fondamentale, in quanto sono strumenti versatili e adatti per ogni tipo di musica. In particolare, se la sala in cui si svolgerà il matrimonio è dotata di un pianoforte a coda, allora la scelta migliore è quella di affidarsi ad un buon pianista. In alternativa, uno strumento come una buona tastiera elettronica di ultima generazione può simulare il suono di una grande orchestra, di un quartetto di archi e anche di musica da ballo!

Ascoltate per esempio la colonna sonora del film “La vita è bella” di Nicola Piovani, suonata alla tastiera, con le sonorità proprie della musica Country:

Rispetto alla cerimonia in chiesa, quella civile è più breve. E’ un momento di festa dove i futuri sposi esprimono la volontà di contrarre matrimonio, manifestando davanti ad un pubblico ufficiale e ai testimoni il loro consenso. Il matrimonio civile, rispetto a quello religioso è più breve, quindi a mio parere la musica deve, a maggior ragione,  ricoprire un ruolo fondamentale e riempire ogni momento del rito, dando la giusta cornice emotiva a questo momento.

In un rito civile si esegue:

  • un primo pezzo all’ingresso dello sposo;
  • una serie di pezzi di sottofondo mentre lo sposo attende la sposa;
  • un pezzo per l’ingresso della sposa;
  • un sottofondo durante le eventuali letture scelte dagli sposi;
  • un sottofondo dolce e romantico durante il consenso;
  • un brano musicale allegro e festoso dopo il consenso;
  • una serie di brani alla fine della cerimonia.

I brani possono essere di musica antica, barocca, classica, romantica, moderna, jazz. Non c’è un vincolo preciso sulla loro scelta, purché siano comunque in linea con l’atmosfera del matrimonio.

Menù precedente

La musica per il matrimonio in chiesa

Per un matrimonio in chiesa, personalmente ritengo che l’organo a canne sia lo strumento fondamentale per l’accompagnamento del matrimonio. Esso può avere un ruolo principale come solista oppure essere utilizzato per accompagnare una cantante, un coro o altri strumentisti (violino, sassofono, clarinetto). L’organo è il principale protagonista della musica in chiesa, può anche essere suonato insieme ad altri strumenti musicali (es. pezzi d’organo alternati a pezzi di chitarra, tastiera elettronica, flauto) ma è preferibile che mantenga il suo ruolo fondamentale all’interno della celebrazione del matrimonio.

La musica nel matrimonio in chiesa comincia solitamente con l’ingresso della sposa. Si può fare anche un brano prima, quando entra lo sposo, ma non è fondamentale. Il pezzo, per l’entrata dello sposo, deve essere molto tranquillo: la potenza e la maestosità dell’organo a canne deve farsi presente solo quando entra la sposa.

matrimonio_1I momenti musicali di un matrimonio in chiesa

Durante la celebrazione del matrimonio, la musica occupa determinati spazi attinenti alla liturgia, riassunti in seguito:

  • Ingresso della sposa: quasi sempre si suona  una marcia nuziale d’ingresso, a scelta tra quella di Wagner o di Mendelssohn. Può andare bene anche un pezzo solenne o un inno, purché abbia quel carattere di maestosità e solennità che fa da preambolo al matrimonio. Molte coppie di sposi scelgono come pezzo d’entrata il canone in re di Pachelbel, o suonato da un quartetto di archi, oppure dall’organo in modo solenne.
  • Gloria: è un inno festoso che può venire cantato o recitato, a discrezione degli sposi e/o del celebrante.
  • Salmo: normalmente viene letto oppure si può cantare “Su Ali d’Aquila” o “Grazie Signore”.
  • Canto di alleluia: viene eseguito prima del Vangelo. E’ di carattere allegro e lo si concorda direttamente con gli sposi.
  • Consenso degli sposi e scambio degli anelli: in questo momento del rito, va eseguito un sottofondo musicale molto leggero e delicato.
  • Canto di offertorio: viene eseguito dopo il rito del matrimonio a valle della preghiera dei fedeli. Deve avere un carattere tranquillo e meditativo, in quanto deve preparare l’atmosfera per l’eucaristia.
  • Santo: è un momento fisso della messa. Può essere suonato o anche solo recitato.
  • Anamnesi e Dossologia: sono altri momenti fissi della messa. Possono essere suonati o semplicemente recitati.
  • Canto della pace: è un pezzo festoso, è tratto dai classici libri dei canti liturgici e può essere solo suonato oppure anche cantato. In alternativa è possibile cantare l’Agnello di Dio.
  • Canto di comunione: è un brano di meditazione che fa da cornice al sacramento dell’eucaristia, può essere un canto liturgico, lirico o un pezzo di musica barocca o romantica.
  • Canto durante le firme: di norma si suona o canta l’Ave Maria di Schubert o di Gounod, o un altro pezzo lirico o solistico concordato tra sposi e musicisti.
  • Musica durante le fotografie: durante questo momento la scelta migliore è un elenco di brani solo strumentali suonati all’organo a canne facendo sentire tutta la sua potenza ma al tempo stesso anche la bellezza dei registri più morbidi e soft: brani organistici da concerto, colonne sonore di film e pezzi famosi di carattere festoso e vitale. I brani possono essere concordati o può essere lasciata carta bianca.
  • Uscita degli sposi: come per l’ingresso, si può scegliere tra la marcia nuziale di Mendelssohn oppure qualsiasi pezzo avente carattere di solennità e di festa.

Riguardo l’Ave Maria di Schubert o Gounod, molti parroci la considerano musica profana e quindi non adatta per la liturgia, quindi la si esegue di norma nel momento delle firme (salvo diversa indicazione del celebrante).

Solo organo o anche cantante o altri strumenti?

La scelta è soggettiva e dipende dalla chiesa e dal gusto degli sposi. Si può scegliere di far eseguire tutte le musiche solo all’organo, ponendo quindi enfasi sulle sonorità a volte delicate, a volte maestose di quest’ultimo, oppure si può optare per un duo organo e cantante, dove una voce lirica accompagnerà le note dell’Ave Maria finale rendendo unica la vostra cerimonia, oltre a tutti i canti della messa.

Lo stesso vale anche per un duo organo e violino, organo e clarinetto oppure organo e sassofono.

Una cerimonia solo suonata all’organo è adatta principalmente nelle grandi chiese che posseggono un maestoso organo a canne: ogni organo possiede varie timbriche (registri) che riproducono strumenti reali: flauto, tromba, oboe, fagotto, voce umana, corno inglese. Ecc.. Un grande organo è quindi assimilabile ad una grande orchestra, dove suonano insieme più strumenti. Più registri ha un organo, più strumenti possono suonare insieme e più combinazioni timbriche si possono utilizzare.

Nelle chiese dove non è presente un organo a canne, posso portare appresso una tastiera collegata ad un computer in grado di simulare un organo a canne in maniera perfetta, in quanto il software, collegato alla mia tastiera, ha al suo interno i suoni campionati dei maggiori organi del mondo. Tale strumentazione può essere portata ed utilizzata in qualsiasi chiesa.

Questa soluzione insieme alla cantante (ed eventuale altri strumenti) è anche consigliata nelle chiese dove l’organo presente, elettrico o a canne che sia, non ha un suono soddisfacente. Purtroppo, nel nostro paese, spesso gli organi cadono spesso in disuso a causa della scarsa manutenzione, che si riflette poi sulla qualità del suono e nella resa dello strumento. In caso debba suonare in una nuova chiesa dove non ci sono mai stato, sarà eventualmente mia cura verificare che lo strumento sia in buone condizioni. Uno strumento come quello precedente è in grado di sostituire efficacemente un organo a canne in una chiesa, quindi in questo caso, la scelta se coinvolgere anche una cantante o uno strumentista, è legata soprattutto ai gusti personali.

Menù precedente

Chiesa di Nostra Signora della Salute – Torino

chiesa-signora-della-saluteLa Chiesa di Nostra Signora della Salute, sita nel quartiere Borgo Vittoria in zona nord-ovest di Torino, in via Vibò 24, è stata fondata verso la fine del 1800. Prima di quella data, da oltre un decennio gli abitanti del quartiere sentivano l’esigenza di avere una chiesa locale fino a quando, nel 1880, fu eretta una prima cappella. Successivamente, nel 1887, l’allora parroco di Madonna di Campagna, padre Berardino Sabena, benedisse una statua della Madonna, a cui poi sarà dedicata la chiesa. Negli anni seguenti venne costruito un oratorio per i ragazzi.

I lavori per la costruzione della chiesa iniziarono ufficialmente nel1895 con la benedizione della prima pietra della chiesa da parte dell’allora monsignor Davide Riccardi sul progetto dell’architetto Giovanni Angelo Reycend (1843-1925).

L’apertura al pubblico della chiesa avvenne nel 1903, per permettere ai fedeli di pregare all’interno, ma allora la chiesa non aveva affatto l’aspetto con cui ora la conosciamo.

Nel 1927, la Chiesa fu affidata alla congregazione dei giuseppini fondata da San Leonardo Murialdo. Due anni dopo, alla morte di monsognor Carlo Giaume, colui che ne aveva promosso l’edificazione, l’edificio risultava ancora incompiuto.

Negli anni seguenti conobbe un periodo di ampiamento: fu completato dapprima il battistero, poi il pulpito ed infine il pavimento in marmo. Nel 1934 fu completata la cupola e nel 1937 l’altare della Madonna. I lavori terminarono nel 1950.

La chiesa di Nostra Signora della Salute fu interessata da importanti bombardamenti avvenuti nella seconda guerra mondiale: precisamente nel 13 Luglio del 1943 alcune bombe danneggiarono i muri, le cupole, il tetto, gli infissi e perfino i locali in cui dimoravano i sacerdoti. Negli anni successivi la chiesa fu riparata.

Nell’anno 1992 fu benedetto il nuovo altare che si trova attualmente quasi al centro della cupola. Nello stesso anno, il 24 Ottobre, il cardinale Saldarini inaugurò l’urna di San Leonardo Murialdo, sormontata da una grandissima vetrata che prima dal 1971 giaceva nella Chiesa di Santa Barbara.

L’organo

organo-chiesa-signora-della-saluteL’organo fu costruito dall’organaro varesino Biroldi a fine ‘700 e restaurato allora dal Lingua, fabbricante d’organi in Torino. L’organo fu acquistato dal Canonico Carlo Giaume dal monastero delle suore della Visitazione di via delle Orfane in Torino e collaudato nel 1907.

Il restauro dello strumento a fu affidato a Mario Marzi (Novara) mentre la cassa lignea a Giorgio Gioia. Con il restauro l’organo, precedentemente conservato da un secolo sulla balconata ai piedi del cupolino dell’altare della Madonna, è stato collocato sul matroneo della navata centrale della chiesa con l’approvazione della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Artistico-Storici e della Commissione liturgica della Curia Arcivescovile di Torino.

L’organo a canne viene solitamente suonato nelle festività più importanti.
Vicino all’altare è presente un altro organo elettronico Gem Plenum, con impianto di amplificazione dedicato, suonato nelle funzioni liturgiche ordinarie.

L’organo a canne possiede un manuale e una pedaliera da 24 note. I registri principali del manuale sono:

  • principale 8 b.
  • principale 8 s.
  • ottava 4
  • decimaquinta
  • decimanona (attivata solo con pedaletto)

I registri espressivi sono:

  • violone 8
  • violino 8
  • voce flebile 8
  • flauto 8

I registri ad ancia sono:

  • tromba 8 b.
  • tromba 8 s.

Il pedale comprende:

  • contrabbassi 16 p.

Infine, gli accessori sono:

  • unione tasto-pedale (pedale)
  • coro viole (pedale)
  • trombe (pedale)
  • ripienino (pedale)
  • ripieno (pedale)
  • forte (pedale)
  • tremolo (manuale)

organo-chiesa-signora-della-salute-2

La consolle dell’organo a canne

Come scegliere il musicista per il tuo matrimonio

insegnanteScegliere il musicista per il tuo matrimonio è un aspetto molto importante, perché la musica crea l’atmosfera, amplifica le emozioni e rende il tutto molto più bello!

Per aiutarti nella scelta del musicista per il tuo matrimonio ho scritto queste note che ti aiuteranno della scelta.

Innanzitutto, il musicista deve essere in grado di:

  • eseguire e interpretare correttamente i brani di differente difficoltà che vengono suonati in chiesa, nella sala consigliare e al ristorante;
  • proporre di sua iniziativa una vasta scelta di brani da presentare agli sposi per ogni momento del matrimonio (rito, ricevimento, ristorante);
  • essere capace di studiare in tempi rapidi e poi eseguire correttamente brani richiesti dagli sposi anche se non sono inclusi nel suo repertorio;
  • contattare altri strumentisti (cantanti, violinisti, chitarristi, etc…) se richiesto dagli sposi e proporre diverse soluzioni musicali (duo, trio, ecc…).

In base a quanto detto precedentemente, viste anche le molte richieste che mi arrivano ogni anno come “tappabuchi” ovvero richieste all’ultimo minuto perché o la cantante si è inventata una scusa per non venire (se vi ha chiesto solo 50 euro un motivo ci sarà…), o perché i musicisti presentati dal locale non hanno potuto (?) acconsentire alle vostre richieste personalizzate, o perché dopo averli sentiti vi siete accorti che fanno tanto fracasso e suonano solo 1 o 2 autori… prima di confermare il tutto, ti consiglio di prendere nota delle seguenti raccomandazioni:

  • Proponigli un appuntamento per farti ascoltare in diretta qualche pezzo. In questo modo potrai conoscerlo, sentirlo suonare di persona e soprattutto vedrai se ti trovi bene umanamente… in altre parole, se c’è feeling!
  • Se hai un brano musicale a cuore, prova a proporglielo! Musicisti professionisti e preparati hanno repertori vastissimi, conoscono tantissimi brani e non hanno difficoltà a studiarne di nuovi. Il musicista ti saprà dire se i brani che vorresti possono essere eseguiti in un particolare momento (ad esempio in chiesa) oppure se adatti o meno in un contesto (taglio della torta, lancio del bouquet, ecc…). Poni molta attenzione a chi si rifiuta di preparare un pezzo su richiesta, nemmeno con una maggiorazione economica consistente, perché significa che non è in grado di farlo.
  • Riguardo alla cerimonia in chiesa, un musicista organista deve conoscere il suo strumento nella maniera più completa possibile. Un organo a canne è fatto da una o più tastiere e una pedaliera con cui vengono suonate le note più basse. Assicurati che l’organista usi anche la pedaliera, perché pezzi solenni come le marce nuziali necessitano della piena potenza dell’organo e senza pedale il suono risulta stridulo e poco consistente.
  • Per la cerimonia civile, scegli un musicista che abbia un repertorio di musiche famose, commuoventi, romantiche, perché in questo modo sarà tutto più bello e anche a distanza di anni tutti di ricorderanno delle musiche e delle emozioni che hanno generato.
  • Infine, riguardo al ristorante, visto che la musica si protrarrà per ore, consiglio caldamente di ascoltare dal vivo o sul loro canale YouTube i musicisti prima di confermare loro l’impegno. Infine, aspetto spesso sottovalutato è importante che i musicisti scelti siano in grado di coprire, nella sua pienezza, una moltitudine di generi musicali rendendo la celebrazione varia e coinvolgente e che soprattutto siano anche (almeno in parte) degli animatori. In altre parole, i musicisti devono essere in grado (e avere anche l’attrezzatura adatta) per spaziare da un pezzo di musica classica ad una colonna sonora di un film famoso, ad un pezzo jazz, ad un cantato, per poi passare al gioco del polpaccio, a quello di Cenerentola, poi passando tra gli invitati a distribuire foglietti per il karaoke, e per poi finire trasformando la sala di pranzo/cena in una festa in discoteca. Ciò è molto importante perché il ricevimento è lungo ed è caratterizzato da momenti diversi dove ogni genere musicale crea la giusta atmosfera e soprattutto ci vanno tante risate insieme!
    Infine, devono garantire che in caso di assenza improvvisa (ad esempio se la cantante/animatrice si prende un fortissimo mal di gola con febbre e quindi impossibilitata a cantare) possano trovare un sostituto di pari capacità musicali.

Menù precedente