Come capire la tonalità di un pezzo mediante semplici regole pratiche
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Ora che hai imparato nelle lezioni precedenti a costruire tutte le scale maggiori e minori, sia con il metodo dei semitoni, sia con il circolo delle quinte, ti introduco il concetto di tonalità. La maggior parte dei brani musicali conosciuti, sono costruiti avvalendosi, come base di riferimento, di una scala, maggiore o minore. Un brano musicale che usa come sistema di riferimento, ad esempio, la scala di Re maggiore, si dice che è nella tonalità di Re Maggiore.
Ma cosa significa avere come sistema di riferimento una scala? Significa che di base il brano contiene molte note della scala, e soprattutto ha la stessa armatura di chiave della scala stessa.
Un brano scritto in La minore, non ha alterazioni nell’armatura di chiave, nella melodia ha molti passaggi che ricordano la scala di La minore armonica o melodica, contiene probabilmente molti accordi di La minore e in particolare appare molto frequentemente l’uso della sensibile, che è il Sol#. Ricordati che nelle scale minori la sensibile è sempre diesis o doppio diesis in alcune tonalità più complesse e la rispettiva alterazione è sempre scritta accanto alla nota e non in armatura di chiave. Ricordati il concetto dell’alterazione della VII grado nella scala minore armonica.
Un pezzo che ha come riferimento una certa scala maggiore o minore, si dice che è nella rispettiva tonalità. In altre parole, un pezzo musicale che ha come riferimento la scala di Do Maggiore è scritto nella tonalità di Do Maggiore.
Come identificare però la tonalità di un pezzo?
Per identificare la tonalità del pezzo occorre come prima cosa controllare l’armatura di chiave, in modo da identificare subito due possibili tonalità. Nella lezione precedente infatti abbiamo visto che ad una scala maggiore è associata una scala minore e viceversa in base al numero di diesis e bemolli che hanno entrambe in chiave. Quindi nel determinare la tonalità devi controllare subito questo aspetto, in modo da ricavare subito le due tonalità possibili.
Questo pezzo non ha alterazioni in chiave, quindi può essere solamente scritto in Do maggiore oppure in La minore, perché le scale che non hanno diesis o bemolli in chiave sono solo quelle di Do maggiore e La minore.
Successivamente devi verificare alcune particolarità:
- La prima nota del pezzo spesso è una che fa parte dell’accordo costruito sulla tonica della relativa scala. Vuol dire che se il pezzo è in Do Maggiore, spesso il pezzo comincia con una delle tre note dell’accordo di Do Maggiore ovvero Do, Mi oppure Sol.
- L’ultima nota del pezzo spesso è la tonica della scala di riferimento (meno frequentemente la modale o la dominante).
- Un segno distintivo del modo minore è la presenza della sensibile (alterata) al suo interno. Osserva quindi se i diesis (o in altri casi i doppi diesis) presenti a sinistra delle singole note possono essere delle sensibili della tonalità di riferimento.
- Se nel pezzo sono indicati gli accordi, spesso il primo o il secondo accordo del pezzo identificano la tonalità.
- Se nel pezzo sono indicati gli accordi, quasi sempre, se il brano non ha al suo interno dei cambiamenti permanenti di armatura di chiave, termina con l’accordo che identifica la tonalità stessa.
Prendiamo ad esempio la canzonetta attribuita a Mozart:
Nella canzonetta di Mozart abbiamo che:
- Inizia con la nota Do (è la fondamentale dell’accordo di Do Maggiore).
- Termina con la nota Do (idem).
- Non si trovano sensibili del pezzo relative alla tonalità di La minore (sarebbero i Sol#).
- il pezzo inizia subito con l’accordo di Do maggiore.
- Il pezzo termina con l’accordo di Do maggiore.
Il pezzo è quindi scritto in Do maggiore.
Ora fai una verifica pratica. Suona la scala di Do Maggiore e poi quella di La minore. Ti accorgerai che il pezzo ti ricorderà molto di più la scala maggiore rispetto a quella minore. Ulteriore conferma che il pezzo è scritto in Do Maggiore.
Vediamo un altro esempio:
Le tonalità possibili sono Re Maggiore e Si Minore.
Nel Te Deum di Charpentier abbiamo che:
- Inizia con la nota La (è la quinta dell’accordo di Re maggiore). Il pezzo è scritto in levare, quindi andiamo a controllare la battuta successiva. La prima nota della seconda battuta è un Re ovvero la fondamentale dell’accordo di Re maggiore.
- Termina con la nota Re (è la fondamentale dell’accordo di Re maggiore).
- Non si trovano sensibili del pezzo relative alla tonalità di Si minore (sarebbero i La#).
- il pezzo inizia subito con l’accordo di Re maggiore.
- Il pezzo termina con l’accordo di Re maggiore.
Il pezzo è quindi in Re Maggiore. Anche in questo caso, se suoni la scala di Re Maggiore e poi quella di Si minore, ti accorgerai come il pezzo ricordi molto di più la scala di Re.
Vediamo ancora un ultimo esempio. Prendiamo Per Elisa di Beethoven, scritta con gli accordi.
Le tonalità possibili sono Do maggiore e La minore. Inoltre possiamo constatare che:
- Inizia con la nota Mi (è la quinta dell’accordo di La minore).
- Termina con ia nota La (è la fondamentale dell’accordo di La minore).
- Si trovano molti Sol# (essi sono le sensibili della tonalità di La minore).
- il pezzo inizia con l’accordo di La minore.
- Il pezzo termina con l’accordo di La minore.
Il pezzo è scritto quindi nella tonalità di La minore. Se suoni le scale di Do maggiore e di La minore, ti accorgerai di come questo pezzo sia molto più vicino, a livello musicale, a quella di La minore. Attenzione perché in realtà al suo interno c’è una parte che ti ricorderà molto di più la scala di Do Maggiore. Infatti, il pezzo ad un certo punto cambia la scala di riferimento, ovvero modula in un’altra tonalità. Il cambio di tonalità all’interno di un pezzo si chiama modulazione, ed è un concetto che tratteremo in dettaglio in una delle prossime lezioni di questo corso.
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