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La Ninna Nanna di Brahms con gli accordi arpeggiati – Es. 31 (Lez. 15) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Consoliderai la costruzione di un semplice accompagnamento con la mano sinistra e applicherai il pedale di risonanza

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In questa lezione, applicheremo l’accompagnamento che hai imparato nella lezione precedente sulla melodia catalana alla Ninna Nanna di brahms.

Questo accompagnamento ha pochi accordi, ma l’incastro è un po’ più complicato rispetto al quanto imparato nella lezione precedente.

Ecco lo spartito della Ninna Nanna con gli accordi.

Essi sono Do, Sol e Fa, quindi possiamo prendere quelli usati per la Canzonetta di Mozart e per la Primavera di Vivaldi, solamente che li faremo un’ottava più bassa, pertanto li indicherò d’ora in poi in chiave di basso.

Ciascun accordo ha tre note, e anziché eseguire tutte le note dell’accordo insieme come abbiamo sempre fatto, le eseguiremo in sequenza, dove ogni nota dell’accordo vale una semiminima (quindi un quarto o battito). Se analizzi dove sono posizionati gli accordi nella Ninna Nanna, ti accorgerai che c’è un accordo ad ogni inizio battuta, quindi in ogni battuta, essendo il pezzo scritto in ¾, potranno esserci tre note dell’accordo, una ogni battito, eseguite in sequenza.

Ti ricordi come avevamo suddiviso la ninna nanna di Brahms nella prima parte del corso?

Ora applichiamola alla nostra versione con accordi:

Sull’UNO si fa la prima nota dell’accordo (quella più bassa), sul due si fa la seconda nota (quindi quella centrale) ed infine sul tre si fa l’ultima nota (quella più alta). Nella figura successiva in arancione troverai le note della mano sinistra da suonare come indicato.

Una volta che hai interiorizzato questo movimento, facciamo ancora un passo in avanti. Mettiamo il pedale di risonanza.

Il pianoforte ha solitamente tre pedali, noi ora inizieremo ad usare quello di destra. Esso, chiamato pedale di risonanza, ha uno specifico scopo, ma andiamo per gradi.

Quando tu premi un tasto del pianoforte, attivi un complesso meccanismo di leve che aziona un martelletto che a sua volta batte su una corda e la fa vibrare, producendo il suono. Se tieni premuto il tasto, la corda è libera di vibrare e il suono continua finché le vibrazioni della corda terminano da sole. Se, mentre la corda vibra ancora, rilasci il dito dal tasto, si attiva lo smorzatore, ovvero una meccanismo che va agire sulla corda bloccando immediatamente la vibrazione.

Il pedale di risonanza, se premuto, annulla l’effetto di questi smorzatori ovvero fa continuare la vibrazione delle corde percosse anche quando il dito viene alzato dal tasto. Quindi tutte le note che suoniamo, con pedale attivato, continueranno a vibrare (e a produrre il suono) finché la rispettiva corda vibra per conto suo e finché ovviamente teniamo premuto il pedale.

Questo effetto è molto usato nella musica pianistica, e crea delle atmosfere molto belle e particolari.

Ora te lo insegnerò applicato alla Ninna Nanna di Brahms.

Questa è la partitura del pezzo con pedale. Lo vedi indicato in battuta 2 e 3, in realtà poi occorre applicarlo fino alla fine del pezzo in modo analogo.

Il pedale parte dalla seconda battuta. Appena schiacci il Sol con la mano destra (e il Do dell’accordo con la mano sinistra, ricordati che gli accordi li devi fare in sequenza), un microsecondo dopo premi il pedale di destra e lo lasci premuto per tutta la battuta. Appena schiacci la prima nota della battuta successiva, sempre un microsecondo dopo aver premuto la nota, alzi e riabbassi completamente il pedale. E così via per ogni battuta.

Quindi:

  • Appena hai fatto la prima nota della seconda battuta (in questo caso le prime note con mano destra e sinistra insieme), premi il pedale di risonanza e lo tieni premuto mentre suoni le altre note.
  • Alla battuta successiva, appena suoni la prima nota (quindi mano destra e prima nota dell’accordo con la mano sinistra), un microsecondo dopo alzi e riabbassi il pedale, e mantieni premuto.
  • Prosegui così fino alla fine del pezzo.

Per rendere più piacevole il pezzo all’ascolto:

  • suona leggermente più forte la mano destra della mano sinistra
  • tieni sempre morbide entrambe le mani.

Anche per questo esercizio, se hai già seguito il mio corso base di pianoforte, conosci già questa melodia e quindi potrai subito suonarla con gli accordi.

Se invece non hai mai suonato tale pezzo, ti consiglio prima di imparare da sola la mano destra, poi la concatenazione di accordi con la mano sinistra, e dopo, quando conoscerai bene le due parti separatamente, le potrai suonare a mani unite!

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Il tuo primo vero accompagnamento con la mano sinistra sulla melodia catalana di Giochi Proibiti (Lez. 14) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Imparerai a fare il tuo primo vero accompagnamento con la mano sinistra

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Nella lezione precedente hai imparato a suonare la melodia catalana con gli accordi. Ora su questi accordi andremo a costruire il tuo primo accompagnamento.

Ecco lo spartito che hai già studiato:

Ti ricordo che gli accordi vanno costruiti così:

–        Re- nello stato fondamentale

–        Sol- nello stato di secondo rivolto

–        La nello stato di primo rivolto

–        La7 nello stato di primo rivolto

–        Re nello stato fondamentale

–        Sol nello stato di secondo rivolto

Ciascun accordo ha tre note (tranne il La7 che ne ha 4), e anziché eseguire tutte le note dell’accordo insieme come abbiamo sempre fatto, le eseguiremo in sequenza, dove ogni nota dell’accordo vale una semiminima (quindi un quarto o battito).

Se analizzi dove sono posizionati gli accordi nella melodia catalana, ti accorgerai che c’è un accordo ad ogni inizio battuta, ed ogni accordo vale 3 quarti, ovvero tre battiti.

L’accompagnamento lo eseguiremo in questo modo: suoniamo in sequenza le note di ciascun accordo anziché tutte insieme: la prima nota dell’accordo va eseguita sul primo battito (sull’UNO), la seconda sul secondo battito (sul DUE) e la terza nota dell’accordo sul terzo battito (sul TRE).

In altre parole, sulle 3 note della mano destra di ogni battuta, faremo le tre note del rispettivo accordo in sequenza.

Il La7, che ha 4 note, lo suonerai senza la 7, quindi farai un La maggiore, che ha 3 note.

Nella figura successiva in rosso troverai le note della mano sinistra da suonare come indicato. Vedi che le note della mano sinistra, scritte in rosso, sono le note di ciascun accordo da fare in sequenza, ciascuna insieme ad una nota della mano destra.

Tieni la mano sinistra più leggera della mano destra!

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Tutorial sulla melodia catalana (Giochi Proibiti) con gli accordi – Es. 30 (Lez. 13) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Imparerai a concatenare gli accordi di Re-, Sol- e La7

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Il pezzo che ti presento in questa lezione è la Melodia Catalana del film “Giochi proibiti”, già studiata nel mio corso base di pianoforte, ma questa volta dovrai eseguirla con gli accordi.

Abbiamo tre accordi nuovi: Re-, Sol- e La7. Identifichiamo le loro note con il metodo dei conteggi.

  • L’accordo di Re- ha le note Re, Fa e La.
  • L’accordo di Sol- è composto da Sol, Sib, Re.
  • L’accordo di La7 ha le note La, Do#, Mi, Sol.

Gli altri accordi li conosciamo già:

  • L’accordo di Re+ ha le note Re, Fa#, La
  • L’accordo di La+ ha le note La, Do#, Mi.
  • L’accordo di Sol+ è composto da Sol, Si, Re.

Vediamo ora come concatenarli.

Il primo accordo che troviamo è il Re-, quindi lo lasciamo nel suo stato fondamentale ovvero Re, Fa, La.

Il secondo accordo è il Sol-. Il Re- e il Sol- hanno in comune il Re, quindi lasciamo fermo il Re (la nota più bassa) e le altre note si troveranno a destra del re. L’accordo di Sol- sarà

pertanto Re, Sol e Sib (2° rivolto).

Andiamo all’accordo di La+. Tra l’accordo di Sol- e quello di La+ non ci sono note in comune. Andremo quindi a scegliere un rivolto che ci faccia muovere di poco la mano durante il cambio di accordo. 

Nell’esercizio precedente sul Te Deum avevamo imparato il La nel suo primo rivolto, quindi continuiamo ad usare quello, in quanto è vicino a tutti gli altri accordi utilizzati e non ci fa fare un salto troppo marcato con la mano quando dobbiamo suonarlo. Quindi l’accordo di La avrà le note Do#, Mi, La (1° rivolto)..

Andiamo al La7. L’accordo di La7 è un accordo di La maggiore al quale viene aggiunta la settima ovvero la nota Sol, quindi per comodità suoneremo l’accordo di La come l’abbiamo già imparato (quindi nel suo primo rivolto) aggiungendo anche il Sol. Quindi il La7 avrà le note: Do#, Mi, Sol, La (1° rivolto).

Gli altri accordi li abbiamo già trovati, pertanto li riutilizziamo come precedentemente imparato:

L’accordo di Re sarà nel suo stato fondamentale ovvero Re, Fa#, La.

L’accordo di Sol sarà nel suo primo rivolto ovvero Re, Sol, Si.

Ecco un riassunto di tutti gli accordi con la rispettiva diteggiatura. Inizieremo ad indicarli in chiave di basso per identificare la loro corretta posizione sulla tastiera.

Anche per questo esercizio, se hai già seguito il mio corso base di pianoforte, conosci già questa melodia e quindi potrai subito suonarla con gli accordi.

Se invece non hai mai suonato tale pezzo, ti consiglio prima di imparare da sola la mano destra, poi la concatenazione di accordi con la mano sinistra, e dopo, quando conoscerai bene le due parti separatamente, le potrai suonare a mani unite!

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I rivolti degli accordi di settima (Lez. 12) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Imparerai a rivoltare gli accordi di settima

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Nella lezione 4 abbiamo visto i rivolti degli accordi maggiori e minori. Come per questi accordi anche l’accordo di settima di dominante può essere rivoltato, cambiando l’ordine delle note.

L’accordo di settima, costruito aggiungendo una nota 3 semitoni sopra l’ultima nota dell’accordo maggiore, prende il nome di accordo di settima in stato fondamentale.

Esattamente come per gli accordi maggiori e minori, un accordo di settima nel suo stato fondamentale è un accordo costruito con la tecnica dei conteggi.

Gli accordi di settima hanno 3 tipi di rivolti, uno in più rispetto a quelli maggiori e minori, questo perché sono formati da una nota in più:

  • il primo rivolto si ottiene spostando la nota più bassa dell’accordo in stato fondamentale all’ottava superiore, lasciando inalterate le altre 3.
  • il secondo rivolto si ottiene spostando la nota più bassa dell’accordo in stato di primo rivolto all’ottava superiore, lasciando inalterate le altre 3.
  • il terzo rivolto si ottiene spostando la nota più bassa dell’accordo in stato di secondo rivolto all’ottava superiore, lasciando inalterate le altre 3.

Vediamo qualche esempio. Iniziamo con i rivolti dell’accordo di Do7.

  • Accordo in stato fondamentale: è dato dalle note Do, Mi, Sol Sib (riquadro azzurro).
  • Primo rivolto: prendi il Do e lo porti all’ottava superiore (freccia viola). Ottieni l’accordo Mi, Sol, Sib, Do (riquadro verde)
  • Secondo rivolto: prendi il Mi e lo porto all’ottava superiore (freccia blu). Ottieni l’accordo Sol, Sib, Do, Mi (riquadro giallo)
  • Terzo rivolto: prendi il Sol e lo porti all’ottava superiore (freccia arancio). Ottieni l’accordo di Sib, Do, Mi, Sol (riquadro marrone).

Vediamo ora il rivolto dell’accordo di Fa#7.

  • Accordo in stato fondamentale: è dato dalle note Fa#, La#, Do#, Mi (riquadro azzurro).
  • Primo rivolto: prendi il Fa# e lo porti all’ottava superiore (freccia viola). Ottieni quindi l’accordo La#, Do#, Mi, Fa# (riquadro verde)
  • Secondo rivolto: prendi il La# e lo porti all’ottava superiore (freccia blu). Ottieni quindi l’accordo Do#, Mi, Fa#, La# (riquadro giallo)
  • Terzo rivolto: prendi il Do# e lo porti all’ottava superiore (freccia arancio). Ottieni quindi l’accordo di Mi, Fa#, La#, Do# (riquadro marrone).

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L’accordo di settima di dominante con la tecnica dei conteggi (Lez. 11) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Imparerai a costruire e a suonare l’accordo di settima chiamato anche accordo di settima di dominante

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Nelle lezioni 2 e 3 abbiamo visto le tipologie di accordi più comunemente utilizzati: gli accordi maggiori e minori.

Oggi studieremo un altro tipo di accordo, molto utilizzato in musica. Esso si chiama accordo di settima di dominante, o più comunemente accordo di settima.

A differenza degli accordi maggiori e minori, formati da 3 note, che prendono il nome di triadi, questo accordo è formato da 4 note, quindi è una quadriade.

Perché si chiama di settima? Perché l’ultima nota dista un intervallo di settima dalla fondamentale!

Per costruirlo si usa sempre la regola dei conteggi, aggiungendo una nota sopra il relativo accordo maggiore. La regola dice che la quarta nota dell’accordo di settima si trova 3 semitoni sopra l’ultima nota del relativo accordo maggiore.

Esso viene costruito a partire da una semplice regola:

  • si costruisce l’accordo maggiore sulla nota che da il nome all’accordo
  • la quarta nota sta tre semitoni sopra l’ultima nota dell’accordo maggiore (quindi dalla terza nota si contano altre 3 note verso destra, sempre usando tutti i tasti bianchi e neri).

La sequenza da memorizzare è quindi: nota, 4, 3, 3.

Sulla partitura si indica con il nome dell’accordo seguito da un numero 7.

Vediamo alcuni esempi:

Costruzione dell’accordo di Do Settima (indicato come Do7):

Le note sono quindi Do, Mi, Sol, Sib.

Costruzione dell’accordo di Mib settima (indicato come Mib7):

Le note sono quindi Mib, Sol, Sib, Reb.

Riprendendo le terminologie della lezione precedente si ha che:

  • La prima nota dell’accordo (senza rivolti) è la fondamentale
  • La seconda nota dell’accordo è la terza (perché sta ad un intervallo di terza dalla fondamentale)
  • La terza nota dell’accordo è la quinta (perché sta ad un intervallo di quinta dalla fondamentale)
  • La quarta nota dell’accordo è la settima (perché sta ad un intervallo di settima dalla fondamentale, e da qui prende il nome)

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Gli accordi di terza e sesta, quarta e sesta e la corretta terminologia delle note di ciascun accordo (Lez. 10) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Imparerai a chiamare correttamente le note di ogni triade maggiore, minore e dei suoi rivolti

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Abbiamo visto nelle lezioni 2 e 3 che le note di un accordo, nel suo stato fondamentale,  differiscono tra di loro sempre per un intervallo di terza! Quindi se la prima nota è un Sol, la seconda sarà un Si e la terza un Re. La regola dei conteggi ci dice se queste note saranno naturali, diesis o bemolli, ma il loro nome sarà sempre quello. 

Ad esempio le note dell’accordo di Si+ sono Si, Re# (e non Mib!) e Fa# (e non Solb!).

Anche se Mib corrisponde a Re# e Solb corrisponde a Fa#, le note dell’accordo sono Si, Re# e Fa# perché tra ogni nota ci deve essere sempre un intervallo di terza (quindi Si-Re e Re-Fa).

Da questa regola deriva che dalla prima nota dell’accordo all’ultima c’è un intervallo di quinta (nell’esempio precedente Si-Fa).

Quindi:

dalla prima nota alla seconda, c’è un intervallo di terza

dalla prima nota alla terza, c’è un intervallo di quinta

I nomi delle note di un accordo, usati comunemente in musica, derivano dagli intervalli. Ora  introduciamo una regola per la determinazione dei nomi delle note dell’accordo, nel suo stato fondamentale e prenderemo in considerazione, come esempio, l’accordo di Do+

  • La prima nota, quella più bassa, si chiama fondamentale dell’accordo (il Do).
  • La seconda nota, quella che dista 4 o 3 semitoni sopra la prima a seconda se l’accordo è maggiore o minore, si chiama la terza dell’accordo perché dista un intervallo di terza dalla fondamentale (il Mi, quindi l’intervallo di terza è Do-Mi).
  • La terza nota, quella che dista 3 o 4 semitoni sopra la seconda, si chiama la quinta dell’accordo perché dista un intervallo di quinta dalla fondamentale (es. il Sol, quindi l’intervallo di quinta è Do-Sol)

Vediamo ora il primo rivolto:

  • La prima nota, quella più bassa, si chiama basso d’armonia o nota di basso (il Mi).
  • La seconda nota del primo rivolto si chiama la terza dell’accordo perché dista un intervallo di terza dalla nota di basso (il Sol, quindi l’intervallo di terza è Mi-Sol).
  • La terza nota, si chiama la sesta dell’accordo perché dista un intervallo di sesta dalla nota di basso (il Do, quindi l’intervallo di sesta è Mi-Do).

Da questa regola, il primo rivolto di un accordo maggiore o minore prende anche il nome di accordo di terza e sesta.

Vediamo ora il secondo rivolto:

  • La prima nota, quella più bassa, si chiama basso d’armonia o nota di basso (il Sol).
  • La seconda nota del secondo rivolto si chiama la quarta dell’accordo perché dista un intervallo di quarta dalla nota di basso (il Do, quindi l’intervallo di quarta è Sol-Do).
  • La terza nota, si chiama la sesta dell’accordo perché dista un intervallo di sesta dalla nota di basso (il Mi, quindi l’intervallo di sesta è Sol-Mi).

Da questa regola, il secondo rivolto di un accordo maggiore o minore prende anche il nome di accordo di quarta e sesta.

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Tutorial sul Te Deum di Charpentier con gli accordi – Es. 29 (Lez. 9) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Imparerai a concatenare gli accordi di Re, Sol e La

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L’esercizio successivo è il Te Deum di Charpentier, accompagnato con gli accordi. Vediamo lo spartito:

Abbiamo degli accordi nuovi: Re+, La+ e Sol+. Identifichiamo le loro note con il metodo dei conteggi.

  • L’accordo di Re+ ha le note Re, Fa# e La.
  • L’accordo di La+ è composto da La, Do#, Mi.
  • L’accordo di Sol+ è composto da Sol, Si, Re.

Iniziamo con il Re, che possiamo fare in stato fondamentale, visto che è il primo accordo che suonerai.

Seguendo la partitura, si trovano due accordi di Re+, e poi uno di La+. Quindi dovremo concatenare il La+ al Re+.

L’accordo di Re+ e quello di La+ hanno il La in comune. Per suonare l’accordo di La, terrai la terza nota dell’accordo di Re+ (quindi il La, con il pollice della mano sinistra) e posizionerai le altre due note più in basso, a sinistra.

L’accordo di La lo eseguirai nel suo primo rivolto.

Ora manca l’accordo di Sol+. L‘hai già imparato nello stato di primo rivolto nelle lezioni precedenti. Vediamo ora se è più comodo suonarlo così oppure se modificarlo.

Tornando alla partitura, dopo l’accordo di La+, abbiamo un accordo di Re+, e subito dopo l’accordo di Sol+. Quindi cercheremo di concatenare il Sol+ al Re+.

Tra l’accordo di Re+ e quello di Sol+, abbiamo la nota Re in comune. Nel passaggio tra i due accordi manterrai premuto il Re, che è la nota più bassa dell’accordo di Re, e posizionerai le altre due note a destra, ovvero più in alto. L’ordine delle note dell’accordo di Sol sarà Re, Sol, Si, quindi suoneremo il secondo rivolto (diverso rispetto a prima!).

Anche per questo esercizio, se hai già seguito il mio corso base di pianoforte, conosci già questa melodia e quindi potrai subito suonarla con gli accordi.

Se invece non hai mai suonato questo pezzo, ti consiglio prima di imparare la mano destra, poi la concatenazione di accordi con la mano sinistra, e dopo, quando conoscerai bene le due parti separatamente, le potrai suonare a mani unite!

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Tutorial sull’Inno alla Gioia di Beethoven con gli accordi – Es. 28 (Lez. 8) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Imparerai a suonare gli accordi di Mi e di La- e ripasserai sempre gli accordi di Do, Fa e Sol

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L’esercizio successivo è l’inno alla gioia di Beethoven, accompagnato con gli accordi. Vediamo la partitura:

Abbiamo gli accordi dell’esercizio precedente (Do+, Fa+ e Sol+), più due accordi nuovi: Mi+ e La- (minore). Vediamo insieme ora come concatenarli.

Per tutta la prima riga e fino a battuta 10 abbiamo i soliti accordi, quindi suonali come abbiamo fatto per gli esercizi precedenti sulla canzonetta di Mozart e sulla Primavera di Vivaldi.

A battuta 11 si trova un accordo di Sol+, seguito da uno di Mi+ e uno di La-. Vediamo come concatenarli comodamente.

Per prima cosa costruiamo questi nuovi accordi di Mi+ e La- con il metodo dei conteggi:

Poi andiamo a capire come concatenarli ai precedenti accordi. 

L’accordo di Mi+ viene dopo quello di Sol+ (al suo primo rivolto).

L’accordo di Sol+ è formato dalle note Si-Re-Sol mentre quello di Mi+ dalle note Mi, Sol#, Si.

La nota in comune è il Si (la nota più bassa dell’accordo di Sol+ nel suo primo rivolto), quindi la mantieni e posizioni le restanti due note a destra, ovvero più in alto, in modo da tenere il mignolo della mano sinistra fermo sul Si.

Ma ora ti confido una cosa. Questa posizione delle note dell’accordo di Mi nello stato di secondo rivolto è difficile da memorizzare visivamente, per questo motivo l’accordo di Mi è preferibile venga eseguito nello stato fondamentale. Anche se occorrerà fare un piccolo salto, è preferibile comunque suonarlo nello stato fondamentale. Inoltre, l’Inno alla Gioia non è un pezzo velocissimo, quindi il salto è agibile.

Subito dopo l’accordo di Mi+ (al suo secondo rivolto) abbiamo quello di La-.

Le note dell’accordo di Mi+ (allo stato fondamentale) sono Mi, Sol#, Si mentre quelle di La- sono La, Do, Mi.

Abbiamo il Mi in comune, che è la prima nota dell’accordo di Mi+. Per suonare il La-, manterrai il Mi come nota più bassa dell’accordo e posizionerai le altre due a destra.

Farai quindi l’accordo di La- nel suo secondo rivolto.

Anche per questo esercizio, se hai già seguito il mio corso base di pianoforte, conosci già questa melodia e quindi potrai subito suonarla con gli accordi.

Se invece non hai mai suonato questo brano, ti consiglio prima di imparare da sola la mano destra, poi la concatenazione di accordi con la mano sinistra, e dopo, quando conoscerai bene le due parti separatamente, le potrai suonare a mani unite!

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Tutorial sulla Primavera di Vivaldi con gli accordi – Es. 27 (Lez. 7) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Consoliderai la concatenazione di accordi Do Fa Sol

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L’esercizio successivo è la primavera di Vivaldi, accompagnata con gli accordi. Vediamo la partitura:

Gli accordi sono quelli dell’esercizio precedente di Mozart, ovvero:

  • Do maggiore in stato fondamentale
  • Fa maggiore nel suo secondo rivolto
  • Sol maggiore nel suo primo rivolto

Anche per questo esercizio, se hai già seguito il mio corso base di pianoforte, conosci già questa melodia e quindi potrai subito suonarla con gli accordi.

Se invece non hai mai suonato tale pezzo, ti consiglio prima di imparare da sola la mano destra, poi la concatenazione di accordi con la mano sinistra, e dopo, quando conoscerai bene le due parti separatamente, le potrai suonare a mani unite!

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Tecniche di concatenazione degli accordi applicate alla Canzonetta di Mozart – Es. 26 (Lez. 6) – Corso base di armonia e accompagnamento al pianoforte gratuito

Imparerai la tecnica principale per suonare gli accordi di fila comodamente

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Nelle due lezioni precedenti abbiamo visto come si costruiscono gli accordi minori e maggiori. Hai anche imparato a costruire i rivolti e abbiamo detto che essi sono molto utili per concatenare gli accordi. Vediamo ora in che modo.

Nella musica leggera, pop, rock, contemporanea ma anche in quella liturgica e classica, solitamente gli accordi vanno fatti con la mano sinistra mentre il canto (o la linea melodica) va eseguito con la mano destra. Quindi significa che con la mano sinistra dovrai eseguire delle successioni di accordi, che si susseguono, secondo alcuni criteri armonici, dall’inizio alla fine del pezzo.

Prendiamo ora la semplice canzonetta di Mozart, che hai studiato con le due mani nella prima parte del corso. Questa volta la partitura sarà diversa, perché la mano sinistra non farà più note singole, ma suonerà gli accordi indicati sopra la partitura, mentre la mano destra eseguirà la melodia principale. Questo esercizio è il numero 26 della raccolta di esercizi che trovi qui.

Sul primo Do Alto, suonerai con la mano sinistra l’accordo di Do+ e lo terrai premuto finché verrà indicato un nuovo accordo.

Alla seconda battuta suonerai l’accordo di Fa+ sul La Alto della mano destra e lo terrai per due quarti, poi sul Sol Alto suonerai nuovamente l’accordo di Do+, e così via fino alla fine del pezzo.

L’accordo va suonato in corrispondenza della nota sulla quale è indicato (gli accordi possono essere scritti sopra o sotto il pentagramma) e poi va tenuto fino a quando troverai un nuovo accordo! In questo corso gli accordi li troverai sempre scritti sopra la partitura.

La figura seguente ti fa notare meglio quando suonare ciascun accordo. 

Sul primo Do Alto, suonerai il Do+ che terrai premuto per tutta la prima battuta, fino al successivo accordo di Fa+, che lo suonerai sul La alto della mano destra, e così via! 

Ricorda che quando non compare il segno “+” o “-” accanto all’accordo, significa che esso è maggiore!

Ora analizziamo la sequenza di accordi da suonare.

Troviamo gli accordi Do+, Fa+ e Sol+. Iniziamo a costruirli con la tecnica dei conteggi. 

L’accordo di Do+ è fatto dalle note: Do, Mi, Sol

L’accordo di Fa+ è fatto dalle note: Fa, La, Do (alto)

L’accordo di Sol+ è fatto dalle note: Sol, Si, Re

D’ora in poi tralasceremo l’aggettivo “Alto” o “Basso” dopo una nota. Ad esempio, nel caso dell’’accordo di Fa, il Do subito dopo il La indica automaticamente che è quello subito dopo, quindi da sottintendere un Do (Alto).

Se suoniamo l’accordo di Do+ con la mano sinistra (con le dita 5, 3, 1, quindi con mignolo, medio e pollice) e subito dopo quello di Fa+ (sempre con le stesse dita) vediamo subito che dobbiamo spostare la mano un po’ in avanti, facendo uno spostamento di un intervallo di quarta (il mignolo passa dal Do al Fa). Quindi spostando la mano in questo modo corro il rischio di sbagliare note, perché gli accordi vanno suonati di fila, senza pause, senza stacchi, esattamente come le note musicali, quindi quando si passa da un accordo ad un altro, il tutto deve essere continuo, morbido e fluido, proprio come le note di una melodia.

Per eseguire una successione di accordi comodamente, ci vengono in aiuto i rivolti che abbiamo visto nella lezione precedente.

Partiamo con il primo accordo, quello di Do+, che lasceremo in stato fondamentale. E’ il primo da suonare e ci va bene così. Il secondo da suonare è quello di Fa+.

Per capire quale rivolto devi utilizzare, poniti questa domanda: Quali sono le note in comune tra l’accordo di Do e quello di Fa?

La risposta è che i due accordi hanno entrambi la nota Do (non importa quale altezza, importa solo il nome della nota).

Quindi nel passaggio tra l’accordo di Do+ e quello di Fa+, manterrai la nota Do dell’accordo precedente (di Do+) in modo da minimizzare gli spostamenti della mano e poi suonerai le note rimanenti dove ti sono comode a partire dalla posizione della tua mano.

In questo caso, visto che il Do dell’accordo di Do (la sua fondamentale) lo hai suonato con il mignolo, continuerai a suonarlo con il mignolo per l’accordo di Fa, e le altre due note saranno più in alto, quindi troverai prima il Fa e poi il La.

Quindi userai il secondo rivolto dell’accordo di Fa. Ecco il passaggio disegnato sulla tastiera.

Il terzo accordo che incontriamo è nuovamente il Do+, che farai come lo abbiamo imparato, in stato fondamentale.

Il quarto accordo è un accordo di Sol, da concatenare al Do. Fai nuovamente la domanda: Quali sono le note in comune tra l’accordo di Do e quello di Sol?

Tali accordi hanno in comune solo il Sol, quindi quando passerai dall’accordo di Do a quello di Sol, manterrai il Sol del primo accordo, e posizionerai le altre note in maniera comoda per la mano, quindi più in basso dato che il Sol lo eseguirai, in tutti e due gli accordi, con il pollice della mano sinistra.

Il pezzo non ha ulteriori accordi, pertanto userai questi che abbiamo appena ricavato ovvero:

  • l’accordo di Do lo suoneremo in stato fondamentale
  • l’accordo di Fa nel suo secondo rivolto
  • l’accordo di Sol nel suo primo rivolto

Ecco il riassunto dei 3 accordi:

Tutti molto vicini e molto comodi.

Se hai già seguito il mio corso base di pianoforte, conosci già questa melodia e quindi potrai subito suonarla con gli accordi.

Se invece non hai mai suonato tale pezzo, ti consiglio prima di imparare da sola la mano destra, poi la concatenazione di accordi con la mano sinistra, e dopo, quando conoscerai bene le due parti separatamente, le potrai suonare a mani unite!

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