Corso Base di Pianoforte Gratuito, Lezione 40: Tutorial su “Per Elisa” di Beethoven semplificata – (Es. 25)

Imparerai a suonare “Per Elisa” di Beethoven e ad utilizzare il pedale di risonanza oltre a consolidare tutto ciò che hai imparato nel corso

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Eccoci giunti all’ultimo brano musicale di questo corso di pianoforte. E’ il celebre “Per Elisa” di Beethoven, uno dei pezzi più famosi della letteratura pianistica.

Questa versione che ti presento è un po’ semplificata rispetto all’originale scritta da Beethoven, ma ne rispecchia fedelmente la linea musicale e lo stile.

Se fino ad ora hai seguito il corso proficuamente applicando e interiorizzando tutto quello che ti ho insegnato, con l’aiuto di questo tutorial potrai studiare questo brano da solo e impararlo in breve tempo, e soprattutto sarà un bel modo per mettere alla prova tutte le nozioni che hai imparato da questo corso online.

Se ci riuscirai, potrai, a questo punto, essere autonomo/a nello studio di semplici partiture per pianoforte, a due mani ovviamente, e quindi potrai divertirti a leggere nuovi pezzi oppure a seguire ancora i miei corsi, per migliorare sempre di più!

Andiamo per passi successivi. Ecco lo spartito.

Non ci sono alterazioni in chiave, pertanto gli unici diesis o bemolli che troverai saranno quelli indicati a sinistra delle singole note.

Come per i precedenti esercizi, ti consiglio di iniziare a leggere il pezzo prima a mani separate e successivamente, quando hai imparato bene le note, a mani unite.

Vediamo alcune indicazioni per la mano destra.

Allargamenti delle dita: riquadri in verde

Alterazioni nascoste: la nota cerchiata in blu è diesis perché abbiamo un Re Alto, diesis, poco prima nella stessa battuta, quindi l’alterazione si conserva (ricorda la proprietà di conservazione delle alterazioni all’interno della stessa battuta, lezione 37).

Legature di valore: attento a non ribattere la seconda nota legata alla prima nei riquadri rossi.

Mano sinistra: ti do un piccolo aiuto per identificare le note in chiave di basso. I gruppi di tre note vanno sempre fatti con le dita 5-3-1.

Infine, sulla partitura compare un nuovo segno, questo qui:

Esso indica l’utilizzo del cosiddetto “pedale di risonanza”. Vediamo cos’è.

Il pianoforte, oltre ai tasti, possiede anche alcuni pedali, che si azionano ovviamente con i piedi, che hanno delle particolari funzioni.

Il pianoforte è normalmente dotato di 2 o 3 pedali. Vediamo quali sono.

  • Il pedale che si trova a sinistra si chiama pedale “1 corda (1C)” o pedale del piano, e serve a fare una sonorità più tenue e intima. Nei pianoforti a coda, la maggior parte dei tasti aziona i relativi martelletti che percuotono 2 o 3 corde che producono il suono. L’azionamento di questo pedale  sposta i martelletti verso destra, in modo che essi percuotano solo una o due delle corde, producendo quindi un suono più attenuato. Nei pianoforti verticali invece questo meccanismo viene riprodotto avvicinando i martelletti alle corde.
  • il pedale che si trova a destra si chiama “pedale di risonanza” e serve per far prolungare il suono di una (o più note) anche quando lasciamo il tasto, dopo averlo premuto. Infatti normalmente quando rilasciamo  un tasto del pianoforte dopo averlo suonato, il suono si interrompe istantaneamente perché lo smorzatore viene immediatamente appoggiato sulla corda. Se invece tieni premuto il pedale di risonanza, il suono continua anche se rilasci il tasto in quanto gli smorzatori restano sollevati. 
  • Il pedale che si trova al centro (su quei pianoforti a coda che hanno 3 pedali) si chiama pedale tonale, ed è un pedale di risonanza che agisce solo per un determinato insieme di note. Non è molto utilizzato e non andrei troppo nel dettaglio riguardo il suo utilizzo, perché è un pedale che si usa solo in pezzi complessi e di livello avanzato. Nei pianoforti verticali invece il pedale centrale si chiama sordina, e praticamente azionandolo si inserisce un panno di feltro tra i martelletti e le corde riducendo notevolmente l’intensità del suono dello strumento e anche il suo timbro. Serve per non infastidire i vicini!

Nei pianoforti digitali, invece, spesso c’è un unico pedale, magari venduto separatamente, che nella maggior parte dei casi è proprio quello di risonanza, che è il più utilizzato! Ovviamente in questo caso non ci sono né smorzatori, né martelletti, né leve, ma tutto il meccanismo è completamente elettronico!

Ora torniamo alla nostro brano “Per Elisa”.

Il simbolo che hai visto prima, indica che devi utilizzare il pedale di risonanza.

In che modo?

Ecco uno schema che ti può aiutare a capire come utilizzarlo.

Dove vedi la dicitura “Ped” abbassi il pedale di risonanza e lo lasci giù, quindi premuto, per tutta la durata della successiva linea. Quando termina la linea alzi (ovvero rilasci) il pedale di risonanza.

Spesso, negli spartiti, le indicazioni di pedale sono concatenate. Guarda questo schema.

All’inizio hai il simbolo “Ped” quindi abbassi il pedale. Lo tieni premuto fino alla fine della linea, ma vedi che contemporaneamente alla fine della linea hai l’inizio di un nuovo simbolo del pedale (“Ped”). In questo punto, alzi e abbassi velocemente il pedale di risonanza. 

Alla fine del secondo simbolo del pedale, dove finisce la seconda linea, lo rilasci definitivamente perché non c’è un ulteriore simbolo.

Ecco applicate queste regole alla prima riga del nostro pezzo di Beethoven:

la stessa cosa vale anche per tutte le altre battute.

Quando azioni il pedale, devi mantenere la gamba più possibile rilassata e il tallone lo devi appoggiare a terra! In altre parole, devi essere super comodo e azionare solamente i muscoli che ti servono per premere il pedale!

Buono studio!!

Conclusioni del corso base di pianoforte (40 lezioni)

Bene, abbiamo terminato questo corso base di pianoforte.

Se hai seguito questo corso interamente arrivando fin qui, hai acquisito sicuramente una conoscenza basilare nello studio del pianoforte e dovresti essere in grado di leggere in autonomia pezzi semplici con una tecnica di base corretta!

Ricorda sempre di suonare tutti i giorni, meglio 10 minuti al giorno piuttosto che 2 ore di fila una volta alla settimana. Ricorda soprattutto i concetti di tecnica pianistica: la posizione della mano, il rilassamento generale di tutta la muscolatura soprattutto quella delle dita inutilizzate.

Ti consiglio, almeno una volta al giorno, di suonare l’esercizio dei ribattuti (lezione 10) per sviluppare la muscolatura delle singole dita e imparare ad attivarle singolarmente, senza irrigidire e contrarre quelle normalmente inutilizzate.

Qui trovi la stessa lezione su Youtube! Non dimenticarti di iscriverti al mio canale per rimanere aggiornato su tutti i nuovi contenuti!  🙂

Ci vediamo nel corso successivo! Te lo anticipo, sarà un corso di armonia e accompagnamento al pianoforte dove imparerai a:

  • suonare tutti gli accordi e impratichiti con essi
  • creare degli accompagnamenti musicali a partire dagli accordi
  • imparerai tutte le tonalità maggiori e minori
  • imparerai a trasportare in una nuova tonalità una melodia
  • ti trasmetterò i concetti base per mettere gli accordi ad un brano musicale

A presto!

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