Le chiavi musicali

Nella musica, la chiave è un simbolo posto all’inizio del pentagramma che identifica la posizione delle note. Le chiavi utilizzate nella musica sono tre:

  • La chiave di sol, che appoggia sul rigo del pentagramma che identifica il sol centrale (fig. 1)
  • La chiave di fa, che indica il rigo dove poggia il fa sotto il do centrale (fig. 2)
  • La chiave di do, che indica la posizione del do centrale (fig. 3).

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Ciascuna chiave quindi prende il nome della sua nota di riferimento, utilizzata come nota base per definire la posizione di tutte le altre note.

Ciascuna delle precedenti chiavi viene poi appoggiata su differenti righi del pentagramma e in questo modo da il nome a diverse chiavi musicali, come mostrato nelle figure successive.

Nel riquadro rosso viene raffigurata la nota che da il nome alla chiave, cioè la nota di riferimento. Nel riquadro blu viene invece raffigurata la posizione del do centrale.

La chiave di sol, appoggiata sul secondo rigo prende il nome di chiave di violino.

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La chiave di sol appoggiata sul primo rigo prende il nome di chiave di violino francese. Al giorno d’oggi è ormai caduta in disuso.

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La chiave di fa appoggiata sul quarto rigo si chiama chiave di basso.

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La chiave di fa appoggiata sul terzo rigo identifica la chiave di baritono.

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La chiave di do può chiamarsi:

  • Chiave di soprano, se appoggiata sul primo rigo (fig. 1)
  • Chiave di mezzo-soprano, se appoggiata sul secondo rigo (fig. 2)
  • Chiave di contralto se appoggiata sul terzo rigo (fig. 3)
  • Chiave di tenore se appoggiata sul quarto rigo (fig. 4)
  • Chiave di baritono, se appoggiata sul quinto rigo (fig. 5).

In questo caso la nota di riferimento e il do centrale coincidono.

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La figura successiva mostra la posizione del do centrale su tutte le chiavi (è stata omessa la chiave di violino francese perché oramai è caduta completamente in disuso).

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Consigli per imparare a leggere nelle diverse chiavi musicali

Non è facile memorizzare tutte le note nelle diverse chiavi. Personalmente ho utilizzato un metodo che mi ha permesso di superare brillantemente la prova del setticlavio nell’esame di teoria e solfeggio: in particolare ho sempre letto in chiave di violino e trasportato “istantaneamente” le note un intervallo sopra o sotto, in funzione delle diverse chiavi.

Essendo pianista, all’inizio ho anche applicato questo metodo per leggere in chiave di basso, ma con il tempo ho assimilato in modo naturale la posizione di tutte le note in questa chiave senza ricorrere al trasporto istantaneo.

Per leggere “al volo” nelle diverse chiavi, basta imparare bene a leggere in chiave di violino e applicare le regole mnemoniche di seguito presentate:

  • Chiave di basso: bisogna leggere una terza sopra la chiave di violino. Ad esempio leggo un do in chiave di violino e lo alzo di due note ottenendo un mi. Ovviamente il mi ottenuto andrà poi suonato due ottave sotto.
  • Chiave di baritono: è sufficiente leggere una quarta sotto la chiave di violino e la nota ottenuta va poi trasportata un’ottava più bassa. Ad esempio un re diventa un la. Oppure si può trasportare una nota in chiave di violino una quinta sopra, sapendo che in realtà la nota ottenuta si troverà due ottave sotto.
  • Chiave di soprano: basta leggere una terza sotto la chiave di violino. Un do diventerà quindi un la.
  • Chiave di mezzo-soprano. E’ una quarta sopra la chiave di violino, ma la nota ottenuta sarà un’ottava sotto. Allo stesso modo, una nota può essere vista anche una quinta sotto la rispettiva nota in chiave di violino, ma ho sempre preferito vederla come un intervallo di quarta superiore.
  • Chiave di contralto. E’ sufficiente alzare di una nota tutte le note in chiave di violino. Il si diventa un do, il sol diventa un la, ecc… però poi nella pratica strumentale occorre abbassarle di un’ottava.
  • Chiave di tenore. Al contrario della chiave di contralto, per leggere in chiave di tenore bisogna abbassare tutte le note in chiave di violino di una nota sola e poi, nella pratica, portarle un’ottava sotto.