Imparerai cosa sono i toni, i semitoni, i diesis e i bemolli, e inizierai a conoscere i tasti neri del pianoforte
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Fin’ora, negli esercizi che ti ho proposto, abbiamo sempre usato i tasti bianchi della tastiera. Come puoi vedere, però, esistono anche dei tasti neri.
La minima distanza tra due tasti, quindi considerando sia i tasti bianchi che quelli neri, prende il nome di semitono. La somma di due semitoni è pari ad un tono.
Un diesis (indicato con il simbolo #), è la nota più vicina spostandosi a destra, quindi è la stessa nota alzata di un semitono.
Quindi un Re Diesis è la nota più vicina a destra del Re, considerando però tutti i tasti, sia bianchi che neri.
Come puoi vedere dall’ultimo esempio, il diesis non è per forza una nota nera. Il Mi# corrisponde al Fa, perché il Fa è la nota più vicina a destra del Mi. La stessa cosa vale anche per il Si. Un Si# corrisponde ad un Do (più alto).
Quindi tra una nota e la stessa con il diesis, c’è sempre una distanza di un semitono (la nota con il diesis è un semitono sopra quella naturale).
Un bemolle (indicato come b), è la nota più vicina spostandosi a sinistra, quindi è la stessa nota abbassata di un semitono.
Quindi un Re Bemolle è la nota più vicina a sinistra del Re, considerando sempre tutti i tasti, sia bianchi che neri.
Come puoi vedere dall’ultimo esempio, anche il bemolle non è per forza una nota nera. Il Fab corrisponde al Mi, perché il Mi è la nota più vicina a sinistra del Fa. La stessa cosa vale anche per il Do. Un Dob corrisponde ad un Si.
I bemolli e i diesis possono anche coincidere. Riprendendo gli esempi precedenti, il FA# coincide con il Solb.
Quindi tra una nota e la stessa con il bemolle, c’è sempre una distanza di un semitono (la nota con il bemolle è un semitono sotto quella naturale).
I segni dei diesis e bemolli, oltre ad essere indicati a sinistra della nota, possono essere indicati anche all’inizio del pentagramma, subito dopo la chiave di violino. Essi sono posizionati esattamente nella stessa posizione delle relative note, che ne prenderanno la relativa alterazione (ovvero che saranno diesis o bemolli) e tale indicazione vale per tutta la della riga, fino ad indicazione contraria.
Prendiamo l’esempio seguente.
Esempio con i diesis:
Vedi che vicino alla chiave di violino ci sono due diesis, uno posizionato sul Fa Alto, l’altro sul Do Alto. Questo significa che tutti i Do e tutti i Fa che troverai in questo spartito saranno diesis, indipendentemente se sono bassi o alti. Infatti, quando i dicesis (o i bemolli) sono indicati ad inizio riga (quindi si dice che sono “in chiave”) ci indicano solo il nome delle note che prenderanno il diesis o il bemolle, indipendentemente dalla loro altezza.
Quindi il pezzo precedente equivale a quanto scritto qui sotto e si dice, in linguaggio musicale, che tale brano ha due diesis in chiave.
è uguale a:
Se ad esempio incontrassimo un pezzo scritto in questo modo:
Avremo che le prime due battute avranno tutti i Fa e tutti i Do diesis, dalla terza battuta, oltre ai Fa e ai Do diesis, avremo anche tutti i Sol.
Esempio con i bemolli:
Analogamente, il pezzo con tre bemolli in chiave:
coincide con:
I diesis o bemolli sono chiamati in musica alterazioni o accidenti.L’insieme dei diesis o bemolli messi in chiave (quindi all’inizio di ogni riga) prende il nome di armatura di chiave.
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